La presidente del Consiglio Giorgia Meloni tiene il discorso programmatico alla Camera su cui il Parlamento chiederà la fiducia.
Arrivata nell’Aula di Montecitorio Giorgia Meloni è stata accolta da un lungo e caloroso applauso. “Sono intervenuta molte volte eppure la solennità è tale che non ci fosse in me un sentimento di emozione. Vale ancora di più oggi che mi rivolgo a voi in qualità di presidente del Consiglio dei ministri” esordisce nel suo discorso la premier davanti alla Camera. Meloni ricorda che oggi è un giorno di grande responsabilità sia per chi “quella fiducia deve ottenerla e meritarla che per chi deve concederla”.
Oggi è uno dei “momenti fondamentali della nostra democrazia a cui non dobbiamo mai assuefarci. Ringrazio chi si esprimerà secondo le sue convinzioni qualsiasi sia la scelta che farà” dice Giorgia Meloni ringraziando il presidente della Repubblica Mattarella e i suoi preziosi consigli. Ringrazia poi tutti i partiti della coalizione che nei tempi più brevi della storia repubblicana ha dato vita al governo.
Meloni ringrazia Draghi: “Così funziona nelle grandi democrazie”
Un segno di unione dell’alleanza ma anche “doveroso nel nome di un interesse più alto” perché l’Italia si trova in una condizione difficilissima che “non consente di perdere tempo”. Per questo, Giorgia Meloni ringrazia anche il suo predecessore Mario Draghi “che tanto a livello nazionale quanto internazionale ha offerto la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno anche se quel governo era guidato dall’unico partito alla sua opposizione.”
Ma su questo la premier sottolinea che è così che dovrebbe essere sempre “è così che succede nelle grandi democrazie”. Poi si sofferma anche su una questione emblematica. “Tra i tanti pesi che sento gravare oggi non può non esserci quello di essere la prima donna a capo di questa nazione” dice la premier. “Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto penso alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che affrontano difficoltà per affermare il proprio talento”.
La premier ringrazia tutte le donne che le hanno consentito di essere lì oggi
Ma Meloni ricorda anche tutte le donne che hanno consentito a lei oggi di rompere il tetto di cristallo “donne che hanno osato per impeto per ragione o per amore. Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane come spero di riuscire a fare ora anche io.” Poi il suo più grande ringraziamento, il più sentito va al popolo italiano a chi ha deciso di esprimere il proprio voto che vuole nel popolo e solo nel popolo il titolare della sovranità”.
Anche se sottolinea il rammarico di molti che hanno rinunciato ad esprimere la propria preferenza di voto ritenendo il voto inutile “perché tanto si decide nei palazzi e spesso è stato così. Oggi interrompiamo questa anomalia. Intendiamo farlo assumendoci i diritti e i doveri anteponendo sempre l’interesse della nazione a interessi di parte o di partito.”
“Vogliamo garantire a tutti gli italiani un futuro di maggiore libertà giustizia benessere e sicurezza” dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sottolineando che il suo governo non si tirerà indietro anche se dovrà fare scelte che potrebbero non piacere o non essere capite subito. “Gli elettori hanno scelto manterremo quegli impegni perché il vincolo tra rappresentante e rappresentato è l’essenza stessa della democrazia.
L’Italia non ha bisogno di vigilanza
Meloni interviene anche sulle dichiarazioni di vigilanza dall’estero e dichiara che l’Italia non ha bisogno di forze sterne perché nel Parlamento ci sono persone che non hanno bisogno di nessuno per far rispettare la Costituzione. Perché chi dice queste cose “manca di rispetto al popolo italiano che non ha lezioni da prendere”.
Nel suo discorso sottolinea il posizionamento del governo italiano: “L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze” ma sottolinea che l’Italia farà sentire forte la sua voce non per sabotare la sua integrazione europea ma per contribuire a indirizzare la strada delle istituzioni europee. “L’Italia ha dovere di stare a testa alta senza complessi di inferiorità coniugando l’affermazione del proprio interesse nazionale e un destino comune europeo e occidentale.”